sabato 25 dicembre 2010

Questo post di Natale...

non è un  gran che, vi avverto. Tra l'altro l'ho programmato per uscire oggi (dato che non ci sono) e quindi è un post di Natale fino a un certo punto. E poi non c'entra niente col Natale. C'entra però con il recente voto di sfiducia al governo. E soprattutto con uno dei parlamentari che sono tristemente o felicemente (a seconda dei gusti) balzati all'onore delle cronache per i loro repentini ma decisivi cambi di opinione all'ultimo momento. Il nome di questo parlamentare mi è tornato spesso in mente; si tratta dell' On. Scilipoti, facilitato forse anche dall'aspetto fisico che ricorda parecchio Danny De Vito, come già altri hanno commentato. Ma questo cognome, per assonanza, qualcosa mi ricordava. Alla fine, riemerso dai recessi della memoria, ecco l'illuminazione: la SILLY PUTTY!
Qualche mio coetaneo ricorderà che ai tempi di quando facevamo le elementari, venne resa disponibile nei negozi "arrivata dall'America" una speciale sostanza dotata di caratteristiche di gommosità, adesività, plasmabilità e viscosità che riscosse l'immediato interesse della mia generazione, adulandone la naturale tendenza al ripugnante, alla creatività stomachevole. E immancabilmente definita dalle nostre madri "quella schifezza".
Non avendo la minima idea se quella "cosa" sia ancora in vendita, ho cercato su internet (è lì apposta) e ho trovato un sito pressochè ufficiale http://www.sillyputty.com/ e l'inevitabile pagina su Wikipedia, dai quali apprendo la nascita "per caso" della sostanza, durante le ricerche svoltesi negli USA, durante la 2.a guerra mondiale, per sostituire con qualcosa di sintetico la gomma che non arrivava più dagli abituali fornitori dell'estremo oriente.
Bene.
Ma il nostro Onorevole, dal quale eravamo partiti?
Anche lui ha un sito, raggiungibile cliccando l'immagine:

CRIBBIO.
La stesura originale di questo post prevedeva che io mi scagliassi contro l'onorevole in questione, apostrofandolo come ignorante per aver scritto "io stò con gli italiani" con l'ACCENTO.
E di cosa mi avvedo linkando il di lui sito? Ha corretto. Eccheccaspita...! 

giovedì 16 dicembre 2010

Ohibò. E io non ne sapevo nulla...

Chissà quanti prima di me vi erano incappati e non avevano detto niente. Comunque, accingendomi a fare una ricerca su google, riguardo la quale non mi sento di dover fornire spiegazioni, ho digitato la frase "concerti jazz a milano 1968" e ho dato invio (io, per quanto possibile, premo INVIO e mi sposto anche col TAB, se proprio vogliamo dirla tutta, anche se so benissimo usare il mouse). Scorro la lista dei link ottenuti e sto per passare alla pagina successiva quando mi avvedo che...

Ebbene, la traduzione in inglese di milano è london. In base a quale logica mi sfugge, semmai roma dovrebbe essere tradotta in london, essendo entrambe capitali, e milano dovrebbe diventare bristol, o manchester, per dire. Comunque, memore di Umberto Eco che in "Dire quasi la stessa cosa" si è parecchio divertito con google translator, ho fatto una ricerca per "jazz concerts in london 1968" per vedere cosa succede. Niente. Mi ha dato effettivamente i risultati relativi a Londra.
Ma, attenzione, mi accorgo che sono dentro Google Chrome... Uhm, cambio di browser, e passo all'istituzionale Explorer. Effettivamente lì quella stranezza non accade.
Torno a Google Chrome e provo con altre città:
concerti jazz a roma diventa jazz concerts in rome (urca)
ma palermo? diventa anche lei london
firenze? correttamente diventa florence
invece con nuoro o napoli, semplicemente non esce fuori l'opzione per i risultati tradotti dall'inglese...

Evidentemente Google Chrome gestisce il motore di ricerca secondo criteri di avanguardia, innovativi, ma personali. D'altronde sono pappa e ciccia.

Teniamolo d'occhio.

(google maps, google images, google translator, google ciaps)

domenica 12 dicembre 2010

Alcuni prolegomeni

La nascita di un blog non presenta generalmente momenti traumatici, è tecnicamente immediato e non obbliga a prendere decisioni di cui in futuro ci si potrebbe pentire, visto che qualunque scelta di tipo formale e grafico può essere ampiamente ripensata in seguito; si comincia quindi in genere con un aspetto abbastanza casuale, da sviluppare successivamente, basandosi sulla certezza pressochè assoluta che, tanto, per parecchio tempo, questo blog non lo leggerà nessuno.

Ah, per coloro che, non meneghini, hanno letto il titolo del blog, ma non hanno particolare facilità con le lingue nordiche e nemmeno tanta capacità intuitiva, mi sento in dovere di specificare che finalità precipua di questo blog è quello di commentare fatti di tipo privato o di pubblico dominio e, se necessario, stigmatizzarli; nel caso che l'analisi comportamentale dei protagonisti di tali fatti dovesse configurarne una compatibilità con le finalità del blog, detti protagonisti, persone singole o enti che siano, vengono, con il dovuto rispetto, mandati a fare in culo, in maniera più o meno indiretta.

Il post già presente a firma del socio SuperG, comunque, dovrebbe essere più che esemplificativo.

Il sottoscritto, pur non potendo vantare l'esperienza di SuperG in questa particolare disciplina, si è modestamente cimentato (in altra sede e sporadicamente) nella nobile arte della contumelia motivata, e ne fornisce un esempio qui.

venerdì 10 dicembre 2010

Allarme allarmi a Sirmione

Sirmione deve essere una cittadina infernale, altro che la quieta località nella quale da giovane passavo le giornate cincischiando con Catullo.

Almeno questa è l'idea che mi sono fatto leggendo delle ultime delibere consiliari.
Apprendo, ad esempio, che di notte è vietato riunirsi in più di tre persone davanti ai locali pubblici. Non mi giunge nuova, questa. In diverse località balneari d'oltrecortina (quella di ferro, non d'Ampezzo), fino a una ventina d'anni fa, era la norma. Non solo di notte e non solo davanti ai pub, in verità.


Apprendo anche che è vietato sostare nelle vie del centro storico se ciò impedisce il transito ai pedoni. Qui si può aprire un interessante dibattito. Il pedone è colui il quale è a piedi, non necessariamente in movimento. Quindi, par di capire, il pedone statico non può permettersi di ostacolare il pedone in movimento. Questione di punti di vista: il pedone che vuol passare a tutti i costi reca a sua volta oggettivamente fastidio al pedone statico. Il quale potrebbe anche compiere dei lievi movimenti o addirittura spostarsi molto lentamente. Smettendo così di essere statico: le sole differenze da quello in movimento potrebbero forse essere velocità e direzione del movimento. Insomma, un casino. Non vorrei essere nei panni dei vigili di Sirmione. .

Ma la cosa più divertente è che tutti i locali pubblici si dovranno dotare di un analizzatore di rumore. Bene, ne saranno felici, quanto meno, i rivenditori di analizzatori di rumore del bresciano. E cosa faranno gli analizzatori di rumore allorquando il rumore supererà la soglia consentita?
Ridurranno automaticamente il volume della musica?
Diffonderanno gas anestetizzanti per placare gli schiamazzanti?
Proietteranno sulle pareti l'invito a fare silenzio?

No, niente di tutto ciò. Gli analizzatori di rumore dovranno essere dotati di dispositivo di allarme. Capito, l'analizzatore di rumore farà suonare una sirena. Se c'è troppo rumore,  SUONA LA SIRENA. Bella forte sennò non la si sente.

Non so, secondo me un mavadaviaiciap va' ci sta proprio.